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  • Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

    Giornata Internazionale contro la violenza contro le donne

    Anno : 2014

    Associazione :
    WeWorld Intervita

Documento senza titolo

25 novembre: Giornata internazionale contro la violenza sulle donne

In un anno, oltre 1 milione di donne ha subìto violenze, che si sono ripetute al ritmo vertiginoso di 26 al minuto (circa 14 milioni di atti in un anno). Una donna su tre non ha confessato mai a nessuno l’abuso…
WeWorld Intervita ha realizzato un sondaggio su come gli italiani percepiscono la violenza:
quasi un italiano su 3 è convinto che
 la violenza domestica deve prima di tutto essere risolta in famiglia

La violenza sulle donne non può e non deve essere un fatto privato, mai.
Riguarda ognuno di noi:
contro la violenza sulle donne
LE PAROLE NON BASTANO PIÙ

 

Ogni 3 giorni in Italia una donna viene uccisa dal partner, dall’ex o da un familiare, ma solo solo il 7,2% delle vittime denuncia l’accaduto. In un anno più di 1 milione di donne finiscono nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono più volte arrivando alla vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro). Oltre 25 casi al giorno di stalking.
I femminicidi nel 2013 sono arrivati a130, cifra in crescita nonostante la nuova Legge varata un anno fa. E proprio perché “LE PAROLE NON BASTANO PIÙ” WeWorld Intervita ha presentato il 18 novembre il nuovo Report sulla violenza contro le donne e gli stereotipi di genere: "ROSA SHOCKING. Violenza, stereotipi… e altre questioni del genere”, per scoprire cosa davvero gli italiani pensano della violenza.

WeWorld Intervita ha infatti realizzato con Ipsos il sondaggio d’opinione per capire come gli italiani percepiscono il fenomeno della violenza contro le donne e il ruolo della donna in generale. Ad emergere è un’Italia che ha ancora molta, molta strada da fare per contrastare gli stereotipi e innescare un vero cambiamento culturale che possa finalmente sconfiggere alle radici il fenomeno della violenza sulle donne.

Abbiamo chiesto che cosa significhi violenza e quali sono i comportamenti condannabili: ancora oggi, il 19% degli italiani (quasi 1 su 5) non considera violenza uno sfottò a fondo sessuale. Di più, il 12% è ancora convinto che se le donne non indossassero abiti provocanti non subirebbero violenza; a questa stessa domanda quasi un italiano su 4 sceglie di non rispondere.
La minimizzazione della violenza domestica è il dato forse più grave: le risposte colpiscono come uno schiaffo: il 28% degli intervistati (quasi un italiano su tre) pensa che questi abusi dovrebbero prima di tutto essere risolti in famiglia e - poco meno - che se donna resta con un marito che la picchia, diventa lei stessa colpevole.

A queste ultime domande oltre un italiano su quattro sceglie di non schierarsi.

Un panorama desolante che acquisisce ancora più gravità se pensiamo che queste percentuali – peraltro già allarmanti – dovrebbero considerarsi risultati per difetto, a causa della forte pressione dell’autocensura su ciascuno di noi, che agisce ogni qual volta rispondiamo a un sondaggio per cercare di dare la risposta che si ritiene “giusta”.
Le risposte ottenute si differenziano anche in base al sesso dell’intervistato. La somministrazione del sondaggio, infatti, è stata effettuata su un campione misto (50% donne e 50% uomini). Da una rilettura dei risultati, analizzando le risposte del campione maschile, il bilanciamento verso l’alto  si assottiglia. Leggendo le risposte ci accorgiamo immediatamente di come i risultati sarebbero molto meno moderati sul tema della violenza, se avessimo consultato solo la popolazione maschile.

WeWorld Intervita lotta ogni giorno per contrastare la violenza sulle donne e innescare il cambiamento culturale di cui abbiamo bisogno, ma, come dimostra anche questo sondaggio c’è ancora tanta strada!
Per questo è nata la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi “LE PAROLE NON BASTANO PIÙ” per dare un aiuto concreto alla donne che hanno subito violenza. Quest’anno alla campagna si è unita Maria Grazia Cucinotta, che insieme a noi condanna la violenza lanciando il messaggio “L’amore colpisce solo al Cuore”.

WeWorld Intervita grazie a LE PAROLE NON BASTANO PIU’ ha realizzato in 3 Ospedali Italiani il progetto SOStegno Donna, spazi multifunzionali aperti H 24, sette giorni su sette nei Pronto Soccorso. All’interno del triage medico l’obiettivo è non solo curare la vittima di violenza, ma permette di riconoscere e affrontare efficacemente la violenza attraverso la presa in carico d’urgenza e l’indicazione dei servizi di supporto sul territorio, il tutto al riparo dal controllo del maltrattante.
In un anno, sono 900 le donne vittime di violenza a cui SOStegno Donna potrà dare un aiuto. E 150 persone, tra medici e infermieri, saranno coinvolte in una formazione specializzata per riconoscere i maltrattamenti e maturare le competenze per dare ascolto e indirizzare le donne giunte in Ospedale verso lo Sportello a loro dedicato.

“Vogliamo restituire alle donne colpite da violenze fisiche e psicologiche la loro dignità e per questo crediamo che sostenere SOStegno Donna sia un modo concreto per stare loro vicino – spiega Marco Chiesara, Presidente WeWorld Intervita. Dalla nostra indagine è emerso che tra le donne che subiscono violenza solo il 3% ricorre a cure ospedaliere. Perché? Principalmente per vergogna e per paura. Nella stragrande maggioranza dei casi sono gli stessi maltrattanti a provvedere a cure e medicazioni per nascondere i segni o ad accompagnare le vittime al Pronto Soccorso, pronti a intervenire nel caso di domande scomode. E’ necessario fare in modo che le donne trovino ambienti accoglienti e multifunzionali dove personale specializzato possa garantire cure mediche e psicologiche offrendo la massima tutela e riservatezza”.

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